PETROS PROTOPAPAS, "Head of Brand Heritage at Omega" ha rilasciato un’interessante intervista per il volume “Magister A Unique Andrea Foffi speedmaster Selection”.
Questo è solo un piccolo stralcio:
LA PRIMA DOMANDA È DI RIGORE: ci può raccontare la versione “ufficiale” della nascita dello Speedmaster?
A metà del XX secolo, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il mondo stava vivendo un tempo di grande rinascita nelle scienze, nell’esplorazione e nello sport. Un nuovo scenario globale caratterizzato da un periodo di cambiamento e di grande spirito positivo che culminò con i primi Giochi Olimpici disputati dopo la guerra e la nascita della prima collezione dedicata di orologi Omega: il Seamaster.
Sull’onda del grande successo del Seamaster, Omega era determinata a rispondere alle esigenze di tutti i professionisti specializzati in quei settori, e quindi iniziò a lavorare su una “Linea Professionale” di orologi che potesse offrire alcune caratteristiche innovative. Anni di esperimenti e sviluppi portarono nel 1957 al famoso “Omega Trilogy”, che comprendeva il primo Seamaster 300 per professionisti subacquei, il Railmaster per coloro che lavoravano nel settore dei campi magnetici e lo Speedmaster, dedicato a chi desiderava avere al polso un cronografo robusto e molto accurato. L’orologio – giustamente prese il nome dalla sua più importante funzione, ossia quella di “padroneggiare la velocità” – si rivolse in egual modo sia agli appassionati di macchine che ai piloti da corsa. Al suo debutto, lo Speedmaster CK2915, oltre a cambiare il volto del cronografo, introdusse un numero di caratteristiche all’avanguardia, tra i quali essere il primo orologio con la scala tachimetrica sulla lunetta. Robusto e affidabile, da allora è partito dal circuito da pista per conquistare lo status di leggenda sulla Terra e oltre!
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